Incidente in Risonanza Magnetica
09-09-24

Un carrello di metallo è stato “risucchiato” dal campo elettromagnetico di una macchina per la Risonanza magnetica tra quelle installate all’ospedale di Piacenza, causando danni per decine di migliaia di euro e il fermo tecnico del macchinario, fiore all’occhiello della radiologia del polichirurgico piacentino.
Un evento fortuito e del tutto accidentale, avvenuto nei giorni scorsi (parrebbe durante un intervento di pulizia, in un momento in cui fortunatamente non vi era alcun paziente) e che ha inevitabilmente portato l’Azienda Usl a dover riprogrammare alcune prenotazioni diagnostiche potendo tuttavia contare su un secondo macchinario presente nel complesso ospedaliero. Ora spetta ai tecnici dover abbassare il campo magnetico per staccare il carrello (presumibilmente fatto di una lega di ferro o nichel), che è rimasto letteralmente incastrato nella parte dove viene adagiato il paziente, e procedere poi con la riparazione del lettino che scorre all’interno dell’apparecchio, fatto a tunnel, che potrebbe ammontare facilmente a diverse decine di migliaia di euro.

L’Azienda Usl, rispetto all’incidente, tiene a precisare che «Il macchinario verrà ripristinato, e riportato alla sua normale funzionalità, nel giro di un paio di settimane. Nessun esame di risonanza magnetica è stato annullato, questo per tutelare al massimo la salute dei nostri pazienti. Tutti gli appuntamenti sono stati prontamente ricollocati, così da non allungare, in alcun modo, le liste d’attesa. Come Azienda abbiamo già avviato un percorso interno per verificare se si siano attuate procedure non conformi e porre prontamente i correttivi».

La risonanza magnetica è un macchinario dove la corrente elettrica, che viene fatta circolare attraverso fili a spirale (bobine), crea un campo magnetico che permette di effettuare un esame radiologico per acquisire immagini digitali dell’area del corpo scansionata. Quando un paziente si sottopone a questo tipo di esame, occorre che prima si tolga tutti i gioielli e indumenti con parti in metallo, così come occorre rimuovere i piercing, i fermagli per capelli, le cinture, gli occhiali, l’orologio, eventuali apparecchi per l’udito e le protesi dentarie mobili. Inoltre, non si possono portare con sé, all’interno del macchinario, smartphone o telefoni cellulari, carte di credito o altre tessere magnetiche. Questo perché ciò che è ferromagnetico potrebbe riscaldarsi oppure venire attratto dal magnete dell’apparecchiatura, andando ad interferire con l’acquisizione delle immagini impedendo alle onde a radiofrequenza di penetrare nell’area del corpo da esaminare, o persino cagionare danni al costoso macchinario.

FONTE: www.ilpiacenza.it